giovedì 25 settembre 2008

Come sei veramente...la vita e' un soffio...un vapore che poi scompare...abbiamo solo questa opportunita' sfruttiamola al meglio.

Ogni giorno e' un nuovo giorno ed e' bene che ne approfittiamo ,la vita scorre frenetica e non ti aspetta essa va per la sua strada, la cosa che faccio ogni giorno e' quella di far si' che non passi senza dargli un senso,perche' credo sia importante riempire il tempo con cose che abbiano la loro importanza e a fine sera sentirsi soddisfatti e felici .Ciao Annamaria

mercoledì 24 settembre 2008

CURIOSITA'



È stato presentato in questi giorni, il nuovo libro dei Guinness dei primati, dove i più curiosi possono scovare le stranezze in giro per il mondo. Dalla donna con le gambe più lunghe al formaggio più nocivo per la salute. Tra i primatisti non è difficile poi trovare tanti italiani. È dell'ultima ora il record siglato a Sala Consilina in provincia di Salerno, dove è stata realizza la mozzarella più lunga del mondo, ben 65 metri e 50 centimetri. Ma come si entra tra i primatisti mondiali? Il gioco è alla portata di tutti e la procedura è spiegata nel sito ufficiale dei Guinness, disponibile anche in italiano. Dopo essersi iscritti al portale e aver compilato il modulo online con la proposta di un nuovo record, la domanda è sottoposta alla valutazione della giuria. In genere passa almeno un mese. Quindi arriva la decisione: la proposta è respinta, accettata, oppure c'è una controproposta. Da quel momento in poi si organizza il tentativo di record, seguendo le regole specifiche del caso e documentando l'impresa. Infine, ogni documento valido deve essere inviato alla sede di Londra che certifica il Guinness o lo respinge.


lunedì 22 settembre 2008

FEDE E SPERANZA





Le cose impossibili agli uomini
sono possibili a Dio
(Luca 18:27)

La vostra fede, la Vostra speranza, siano in Dio (I Pietro 1:21)
Or la fede è certezza di cose che si sperano,
dimostrazione di cose che non si vedono (Ebrei 11:1)

La speranza di quel che si vede, non è speranza;
difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora? (Romani 8:24)
Ma se speriamo quel che non vediamo,
noi l’aspettiamo con pazienza (Romani 8:25).
Poiché le cose che si vedono son solo per un tempo,
ma quelle che non si vedono sono eterne.

Gridarono a Dio, che li esaudì, perché s’eran confidati in lui (I°Cronache 5:20)

Sii forte, fatti animo, non ti scoraggiare (I° Cronache 28:20)
Spera nell’Eterno! Il tuo cuore si rinfranchi, si, spera nell’Eterno (Salmo 27:14)

Il fondamento dell’aspettare Dio è renderLo l’oggetto dei nostri pensieri.
Siate pazienti, aspettate che Dio risponda alle preghiere a Suo tempo e con i Suoi modi. Aspettare con pazienza significa sperare e confidare in Lui nonostante tutti gli scoraggiamenti e le delusioni.“Devi avere pazienza!!!”. Secondo te, Dio può sembrare un po’ troppo lento, eppure ha ascoltato il tuo grido sin dall’inizio ed ogni tua preghiera è giunta a Lui. Spesso la risposta arriva in un modo che non riusciamo subito a percepire.
Se Dio si è dimostrato fedele in tutti questi anni, sovvenendo ai nostri bisogni e sostenendoci nei momenti difficili, non ci aiuterà ancora?

Aspettando la risposta

33[1] "Spera nell'Eterno!...Sì,spera nell'Eterno".

(Salmo 27:14)
Dio esaudisce tutte le nostre richieste se sono conformi alla Sua volontà, ma Egli non le soddisfa velocemente come vorremmo noi.Il Signore non va mai di fretta.
Dobbiamo imparare a sperare in Lui, ad aspettare, e renderci conto che non potrebbe essere il momento giusto per la risposta

che desideriamo, oppure potremmo non essere completamente arresi alla Sua volontà. Quindi la risposta immediata a molte delle nostre preghiere e'"Aspetta un pò"".Se non possiamo accettarla ed insistiamo ad anticipare Dio,finiremo nei guai. Dobbiamo fidarci di Lui e credere che il Suo tempo è sempre il migliore.L'attesa che Dio richiede non è una cupa rassegnazione o un' ansiosa irritazione. E' una sopportazione gioiosa che continua nella fiducia che Dio risponderà al momento giusto

Ophelia Adams ha scritto:
Non ti ha ancora risposto? No?,non dire che non ti esaudisce.
Forse la tua parte non e' ancora fatta del tutto, l'opera è iniziata quando hai pronunciato quella richiesta e Dio  finirà ciò che ha iniziato.
Anche se da allora sono passati anni, non disperare

Vedrai la Sua gloria prima o dopo.
Fatti coraggio caro credente, i ritardi di Dio non sono rifiuti.Le tue preghiere mosse dallo Spirito saranno esaudite. Non permettere all'attesa di indebolire la tua fede.

domenica 21 settembre 2008

Manifesto dei diritti della terra




Gli indiani d’America vivevano riuniti in tribù in ambienti diversi: praterie, montagne, lungo i fiumi e i laghi: erano spesso nomadi e dediti alla caccia e alla pesca. Ebbero i primi contatti con gli Europei dopo che iniziarono le migrazioni di inglesi nel continente americano. A poco a poco il numero dei bianchi aumentò sempre più costringendoli a ritirarsi in zone sempre più ristrette, per i massacri che subivano ad opera degli invasori, fino ad essere confinati nelle riserve. Ma questo non impedì all'uomo bianco di continuare a sterminarli fino alla quasi estinzione. Difatti attualmente i nativi d' America sono circa 500 mila.Questa lettera fu scritta dal capo dei Pellirossa Capriolo Zoppo nel 1854 al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pirce. Il documento qui integralmente riprodotto è senz’altro una delle più elevate espressioni di sintonia dell’uomo col creato ed esprime la ricchezza universale dei “popoli nativi”, dei veri “indigeni” di ogni luogo della terra ed è la risposta che il Capo Tribù di Duwamish inviò al Presidente degli Stati Uniti che chiedeva di acquistare la terra dei Pellerossa. "Il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. Il grande Capo ci manda anche espressioni di amicizia e di buona volontà. Ciò è gentile da parte sua, poiché sappiamo che egli ha bisogno della nostra amicizia in contraccambio. Ma noi consideriamo questa offerta, perché sappiamo che se non venderemo, l’uomo bianco potrebbe venire con i fucili a prendere la nostra terra. Quello che dice il Capo Seattle, il grande Capo di Washington può considerarlo sicuro, come i nostri fratelli bianchi possono considerare sicuro il ritorno delle stagioni. Le mie parole sono come le stelle e non tramontano. Ma come potete comprare o vendere il cielo, il colore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell’aria o dello scintillio dell’acqua: come potete comprarli da noi? Ogni parte di questa terra è sacra al mio popolo. Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni goccia di rugiada nei boschi oscuri, ogni insetto ronzante è sacro nella memoria e nella esperienza del mio popolo. La linfa che circola negli alberi porta le memorie dell’uomo rosso. I morti dell’uomo bianco dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo e l’aquila sono nostri fratelli. Le creste rocciose, le essenze dei prati, il calore del corpo dei cavalli e l’uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia. Perciò. Quando il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Egli ci manda a dire che ci riserverà un posto dove potremo vivere comodamente per conto nostro. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli. Quindi noi considereremo la Vostra offerta di acquisto. Ma non sarà facile perché questa terra per noi è sacra. L’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è soltanto acqua ma è il sangue dei nostri antenati. Se noi vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni tremolante riflesso nell’acqua limpida del lago parla di eventi e di ricordi, nella vita del mio popolo. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre, di mio padre. I fiumi sono i nostri fratelli ed essi saziano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare e insegnare ai vostri figli che i fiumi sono i nostri fratelli ed anche i vostri e dovete perciò usare con i fiumi la gentilezza che userete con un fratello. L’uomo rosso si è sempre ritirato davanti all’avanzata dell’uomo bianco, come la rugiada sulle montagne si ritira davanti al sole del mattino. Ma le ceneri dei nostri padri sono sacre. Le loro tombe sono terreno sacro e così queste colline e questi alberi. Questa porzione di terra è consacrata, per noi. Noi sappiamo che l’uomo bianco non capisce i nostri pensieri. Una porzione della terra è la stessa per lui come un’altra, perché egli è uno straniero che viene nella notte e prende dalla terra qualunque cosa gli serve. La terra non è suo fratello, ma suo nemico e quando la ha conquistata, egli si sposta, lascia le tombe dei suoi padri dietro di lui e non se ne cura. Le tombe dei suoi padri e i diritti dei suoi figli vengono dimenticati. Egli tratta sua madre, la terra e suo fratello, il cielo, come cose che possono essere comprate, sfruttate e vendute, come fossero pecore o perline colorate. IL suo appetito divorerà la terra e lascerà dietro solo un deserto. Non so, i nostri pensieri sono differenti dai vostri pensieri. La vista delle vostre città ferisce gli occhi dell’uomo rosso. Ma forse ciò avviene perché l’uomo rosso è un selvaggio e non capisce. Non c’è alcun posto quieto nelle città dell’uomo bianco. Alcun posto in cui sentire lo stormire di foglie in primavera o il ronzio delle ali degli insetti. Ma forse io sono un selvaggio e non capisco. Il rumore della città ci sembra soltanto che ferisca gli orecchi. E che cosa è mai la vita, se un uomo non può ascoltare il grido solitario del succiacapre o discorsi delle rane attorno ad uno stagno di notte? Ma io sono un uomo rosso e non capisco. L’indiano preferisce il dolce rumore del vento che soffia sulla superficie del lago o l’odore del vento stesso, pulito dalla pioggia o profumato dagli aghi di pino. L’aria è preziosa per l’uomo rosso poiché tutte le cose partecipano dello stesso respiro. L’uomo bianco sembra non accorgersi dell’aria che respira e come un uomo da molti giorni in agonia, egli è insensibile alla puzza. Ma se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare che l’aria è preziosa per noi e che l’aria ha lo stesso spirito della vita che essa sostiene. Il vento, che ha dato ai nostri padri il primo respiro, riceve anche il loro ultimo respiro. E il vento deve dare anche ai vostri figli lo spirito della vita. E se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete tenerla da parte e come sacra, come un posto dove anche l’uomo bianco possa andare a gustare il vento addolcito dai fiori dei prati. Perciò noi consideriamo l’offerta di comprare la nostra terra, ma se decideremo di accettarla, io porrò una condizione. L’uomo bianco deve trattare gli animali di questa terra come fratelli. Io sono un selvaggio e non capisco altri pensieri. Ho visto migliaia di bisonti che marcivano sulla prateria, lasciati lì dall’uomo bianco che gli aveva sparato dal treno che passava. Io sono un selvaggio e non posso capire come un cavallo di ferro sbuffante possa essere più importante del bisonte, che noi uccidiamo solo per sopravvivere. Che cosa è l’uomo senza gli animali? Se non ce ne fossero più gli indiani morirebbero di solitudine. Perché qualunque cosa capiti agli animali presto capiterà all’uomo. Tutte le cose sono collegate. Voi dovete insegnare ai vostri figli che il terreno sotto i loro piedi è la cenere dei nostri antenati. Affinché rispettino la terra, dite ai vostri figli che la terra è ricca delle vite del nostro popolo. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è nostra madre. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi. Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. Questo noi sappiamo. Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra. Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso. Ma noi consideriamo la vostra offerta di andare nella riserva che avete stabilita per il mio popolo. Noi vivremo per conto nostro e in pace. Importa dove spenderemo il resto dei nostri giorni. I nostri figli hanno visto i loro padri umiliati nella sconfitta. I nostri guerrieri hanno provato la vergogna. E dopo la sconfitta, essi passano i giorni nell’ozio e contaminano i loro corpi con cibi dolci e bevande forti. Poco importa dove noi passeremo il resto dei nostri giorni: essi non saranno molti. Ancora poche ore, ancora pochi inverni, e nessuno dei figli delle grandi tribù, che una volta vivevano sulla terra e che percorrevano in piccole bande i boschi, rimarrà per piangere le tombe di un popolo, una volta potente e pieno di speranze come il vostro. Ma perché dovrei piangere la scomparsa del mio popolo? Le tribù sono fatte di uomini, niente di più. Gli uomini vanno e vengono come le onde del mare. Anche l’uomo bianco, il cui Dio cammina e parla con lui da amico a amico, non può sfuggire al destino comune. Può darsi che siamo fratelli, dopo tutto. Vedremo. Noi sappiamo una cosa che l’uomo bianco forse un giorno scoprirà: il nostro Dio è lo stesso Dio. Può darsi che voi ora pensiate di possederlo, come desiderate possedere la nostra terra. Ma voi non potete possederlo. Egli è il Dio dell’uomo e la sua compassione è uguale per l’uomo rosso come per l’uomo bianco. Questa terra è preziosa anche per lui. E far male alla terra è disprezzare il suo creatore. Anche gli uomini bianchi passeranno, forse prima di altre tribù. Continuate a contaminare il vostro letto e una notte soffocherete nei vostri stessi rifiuti. Ma nel vostro sparire brillerete vividamente, bruciati dalla forza del Dio che vi portò su questa terra e per qualche scopo speciale vi diede il dominio su questa terra dell’uomo rosso. Questo destino è un mistero per noi, poiché non capiamo perché i bisonti saranno massacrati, i cavalli selvatici tutti domati, gli angoli segreti della foresta pieni dell’odore di molti uomini, la vista delle colline rovinate dai fili del telegrafo. Dov’è la boscaglia? Sparita. Dov’è l’aquila? Sparita. E che cos’è dire addio al cavallo e alla caccia? La fine della vita e l’inizio della sopravvivenza. Noi potremmo capire se conoscessimo che cos’è che l’uomo bianco sogna, quali speranze egli descriva ai suoi figli nelle lunghe notti invernali, quali visioni egli accenda nelle loro menti, affinché essi desiderino il futuro. Ma noi siamo dei selvaggi. I sogni dell’uomo bianco ci sono nascosti. E poiché ci sono nascosti noi seguiremo i nostri pensieri. Perciò noi considereremo l’offerta di acquistare la nostra terra. Se accetteremo sarà per assicurarci la riserva che avete promesso. Lì forse potremo vivere gli ultimi nostri giorni come desideriamo. Quando l’ultimo uomo rosso sarà scomparso dalla terra ed il suo ricordo sarà l’ombra di una nuvola che si muove sulla prateria, queste spiagge e queste foreste conserveranno ancora gli spiriti del mio popolo. Poiché essi amano questa terra come il neonato ama il battito del cuore di sua madre. Così, se noi vi vendiamo la nostra terra, amatela come l’abbiamo amata noi. Conservate in voi la memoria della terra com’essa era quando l’avete presa e con tutta la vostra forza, con tutta la vostra capacità e con tutto il vostro cuore conservatela per i vostri figli ed amatela come Dio ci ama tutti. Noi sappiamo una cosa, che il nostro Dio è lo stesso Dio. Questa terra è preziosa per Lui. Anche l’uomo bianco non fuggirà al destino comune. Può darsi che siamo fratelli, dopo tutto. Vedremo!"Capriolo Zoppo, 1854








PERLE DI SAGGEZZA






Lungo il cammino delle vostra vita fate in modo di non privare gli altri della felicità. Evitate di dare dispiaceri ai vostri simili ma, al contrario, vedete di procurare loro gioia ogni volta che potete!






Quando al mattino ti svegli, ringrazia il tuo Dio per la luce dell'aurora, per la vita che ti ha dato e per la forza che ritrovi nel tuo corpo. Ringrazia il tuo Dio anche per il cibo che ti dà e per la gioia della vita. Se non trovi un motivo per elevare una preghiera di ringraziamento, allora vuol dire che sei in errore.




Non perseguitare mai un tuo simile, a causa della sua religione. Rispetta invece ciò in cui gli altri credono, se vuoi che loro, in cambio, rispettino te.

La rana non s’ingozza mai di tutta l’acqua dello stagno in cui vive .






Pace non è solo il contrario di guerra, non è solo lo spazio temporale tra due guerre....Pace è di più. E' la legge della vita. E' quando noi agiamo in modo giusto e quando tra ogni singolo essere regna la giustizia.


Tutti gli uomini sono stati creati dallo stesso Dio. Essi sono tutti fratelli.

Chi vuol essere un uomo giusto deve rispettare tutte le forme di vita su questa terra, il cielo, la luna, il sole, le stelle e quello che la natura ci dà. Se a casa sua arriva qualcuno ed é povero, gli deve dare alloggio, da mangiare e da vestire. Così si dovrebbe comportare un uomo giusto.




Tratta tutti gli uomini come se fossero tuoi parenti.



Dovremmo capire tutti quanto sia ormai urgente mettere da parte le differenze ed unirci. Questo e' un sito d'amore e di rispetto e tutti dobbiamo comprenderne l'importanza. Non solo comprendere ma anche fare i cambiamenti di cui abbiamo bisogno perche' domani sia l'inizio di un futuro radioso per tutti noi.